TO HANDLE DETACHMENT (in action and at rest)

TO HANDLE DETACHMENT (in action and at rest)’ | GESTIRE IL DISTACCO (in azione e a riposo)

is a site-specific commission for the exhibition “Here. Between Not-yet and No-more”, Galleria Milano (9 May-30 June 2022)

in collaboration with Bianca Trevisan, Tomi Merola, Nicola Pellegrini

– Site specific 2.5 x 5.3 x 1.3 m (marmo, piombo | marble, lead)
– gallery piece 12 x 300 x 90 cm (piombo,  feltro, tessuti riciclati, vernice, dialoghi | lead, felt, varnish, recycled materials, dialogues)
– action of detachment by Elena and Nicola

THE THRESHOLD: between private and public, between home and work, between domesticated and not, between inside and outside, between woman and man, between curved and straight; the threshold moves continuously, it becomes invisible. THE AFFORDANCES of place. Attachment to place and forced detachment. THE WEIGHT, heavy as lead, anni di piombo, then as well as now, in private and public. HANDLE; to handle, or manage – manus (notes for a dialogue, Elena Cologni)

The gallery as a place where public and private coincide, a domestic place overlaps with that of work – of caring and the care of things and people. Attachment to place is “a set of feelings that refer to a geographical place, which emotionally bind a person to this place according to their role or as an experiential setting” (Rubstein 1992).

The work is to be understood as an exercise shared with Nicola, Bianca and Toni, at the same time becoming a tool for articulating and sharing the moment of detachment from the place itself to open up to new possible physical and conceptual perspectives.

The thickness of the steps of the external staircase are covered with strips of lead. One of these is moved inside the gallery in a shared action.

Detachment Strategies, 2022, Elena Cologni (graphite on paper, 35×50 cms)

 

LA SOGLIA: tra privato e il pubblico, tra casa e lavoro, tra addomesticato e non, tra dentro e fuori, tra donna e uomo, tra curvo e retto; la soglia si sposta continuamente, si rende invisibile. L’AFFORDANZA del luogo. L’attaccamento al luogo e il forzato distacco. IL PESO, pesante come il piombo, anni di piombo, allora cosi’ come adesso, nel privato e nel pubblico. HANDLE; to handle, come maniglia o gestire (appunti per un dialogo, Elena Cologni)

La galleria come luogo in cui pubblico e privato coincidono, luogo domestico che si sovrappone a quello di lavoro – della cura e dell’accudimento di cose e persone. L’attaccamento al luogo è “un insieme di sentimenti che si riferiscono a un luogo geografico, i quali legano emotivamente una persona a questo luogo in funzione del suo ruolo o come setting esperienziale” (Rubstein 1992).

L’opera e’ da intendere come esercizio condiviso con Nicola, Bianca e Toni, facendosi al tempo stesso strumento di articolazione e condivisione del momento di distacco dal luogo stesso per aprirsi alle nuove prospettive fisiche e concettuali possibili.

Gli spessori dei gradini della scalinata esterna sono ricoperti da strisce di piombo, una delle quali viene spostata all’interno della galleria in un’azione condivisa.

 

Il contesto

La mostra Here. Between not-yet and no-more, intende omaggiare lo spazio con interventi di circa quaranta artisti che sono stati invitati a dialogare con gli ambienti e il contesto della Galleria, nell’oggi, ma anche in virtù della memoria di ciò che è stato: tra il non ancora e il non più è l’adesso, l’istante nel mezzo, il momento sempre presente, precario e fragile perché in costante trasformazione, il qui da cui possiamo godere di uno sguardo privilegiato sul passato e il futuro che verrà. Le volte affrescate, il rumore dei passi sulle assi del pavimento, le maniglie, i dettagli liberty, i cornicioni, le sale, i due spazi di lavoro e i tanti dettagli dello spazio vengono rielaborati dallo sguardo attento e affettivo degli artisti, così come la memoria viva di ciò che è stato, il ricordo di Carla e l’odore persistente di sigaretta.

Era il 1973 quando Carla Pellegrini, insieme al marito Baldo, decideva di trasferire la Galleria Milano da via della Spiga all’attuale sede con doppio ingresso su via Manin e su via Turati. Se ora in via Turati le sedi delle case di moda fanno a gara per aggiudicarsi uno spazio, allora il contesto era ben diverso. C’erano i palazzi con le facciate in bugnato, gli uffici, le banche, i centri direttivi delle multinazionali, ma era anche un quartiere vivo, dove le persone erano parte di un tessuto sociale variegato ma dalle maglie salde.

The context:

The exhibition Here. Between not-yet and no-more, intends to pay homage to the space with interventions by about forty artists who have been invited to dialogue with the environments and the context of the Gallery, today, but also by virtue of the memory of what it has been: between the not yet and the no longer is the now, the instant in the middle, the ever-present moment, precarious and fragile because in constant transformation, the here from which we can enjoy a privileged look at the past and the future to come. The frescoed vaults, the sound of footsteps on the floorboards, the handles, the liberty details, the cornices, the rooms, the two work spaces and the many details of the space are reworked by the attentive and affective gaze of the artists, as well as the memory alive of what has been, the memory of Carla and the persistent smell of cigarettes. It was 1973 when Carla Pellegrini, together with her husband Baldo, decided to transfer the Galleria Milano from via della Spiga to its current location with double entrances on via Manin and via Turati. If now in via Turati the headquarters of the fashion houses are competing to win a space, then the context was quite different. There were buildings with rusticated facades, offices, banks, management centers of multinationals, but it was also a lively neighborhood, where people were part of a varied but solidly woven social fabric.

Artists::
Alterazioni Video, Riccardo Arena, Marina Ballo Charmet, Gianfranco Baruchello, Alexander Brodsky, Silvia Cini, Elena Cologni, Daniela Comani, Manuela Cirino, Pierluigi Fresia, Gianni Gangai, Eugenio Giliberti, Alice Guareschi, Marianne Heier, Silvia Hell, Paolo Inverni, Salvatore Licitra, Elio Marchesini, Roberto Marossi, Amedeo Martegani, Ferdinando Mazzitelli, Ottonella Mocellin, Margherita Morgantin, Giancarlo Norese, Giovanni Oberti, Antonella Ortelli, Francesco Pedrini, Diego Randazzo, Patrick Tuttofuoco, Marco Vaglieri, Grazia Varisco, Serena Vestrucci, Cesare Viel, Luca Vitone, Francesco Voltolina, Warburghiana (Aurelio Andrighetto, Gianluca Codeghini, Dario Bellini, Elio Grazioli).

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Galleria Milano, Via Manin 13, Via Turati 14, MILANO  – Tuesday | martedì – Saturday | sabato 10.00 – 13.30 / 15.00 – 19.00
ph: +39 02 29000352  E-MAIL: info@galleriamilano.com   www.galleriamilano.com